Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 11 dicembre 2021.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Il cibo di preparazione industriale e pietanze alla moda possono agire sul cervello favorendo rabbia, irritabilità, ansia e altri sintomi. Cosa hanno in comune merendine, prodotti da forno industriali, snack salati, surgelati, bibite, fiocchi d’avena dolcificati e chicken nuggets, ossia le famose crocchette di pollo di McDonalds? Sono carenti di micronutrienti, ossia di una lunga lista di oligoelementi e alcune importanti vitamine. Da sottolineare che sono carenti anche i prodotti che ne dichiarano l’aggiunta, perché anche quella è inattivata in genere dai trattamenti. Sappiamo tutti che una dieta mediterranea, caratterizzata da grandi quantità di ortaggi, verdura, legumi, cereali, frutta, frutta a guscio, pesce, molluschi, carni bianche, poche carni rosse, olio di oliva per condimento, senza grassi saturi e frittura è fondamentale per la salute cardiovascolare, previene l’obesità e contribuisce all’equilibrio metabolico alimentare.

Non tutti sanno che la natura di questa dieta e del suo valore biologico non è costituita solo dal tipo di cibo che la caratterizza, ma anche dalla preparazione semplice di ingredienti freschi non conservati e sottoposti a trattamenti industriali per la conservazione; infatti, questi trattamenti impoveriscono di vitamine e oligoelementi, i cosiddetti “minerali”, che ritroviamo come elettroliti (Na+, K+, ecc.), cofattori (Mg2+, Ca2+, ecc.), costituenti di molecole biologiche (si pensi al Fe legato alla protoporfirina IX dell’emoglobina per legare l’O2 o al cobalto della cianocobalamina o vitamina B12). L’impoverimento di questi micronutrienti si ha anche in preparazioni non industriali, come è stato provato da accurate analisi chimiche, biochimiche e istologiche condotte su cibi preparati da ristoranti e catene di fast food. Ad esempio, le citate crocchette di pollo contengono tessuti con fibrocellule muscolari attribuibili a carne di pollo per meno del 50%; oltre il 50% è costituito da carboidrati e grassi che includono i prodotti chetonici tossici derivati dall’olio fritto, ma soprattutto i micronutrienti sono praticamente ridotti in tracce insignificanti.

Pochi sanno che un beneficio immediato della dieta mediterranea è costituito dal suo fornire dosi ottimali di micronutrienti al cervello, contribuendo all’efficienza dell’attività delle sue reti e al migliore equilibrio fisiologico fra circuiti, in quanto ottimizza le attività neuroniche di regolazione. La conseguenza più evidente è psichica. Ferme restando tutte le cause note di stress, frustrazione, ansia e altre forme di sofferenza psichica, il deficit di micronutrienti sembra giocare un ruolo nel determinare, o contribuire a causare, un’accentuata reattività neuropsichica espressa in termini di rabbia, aggressività, avversione e disprezzo, non di rado inducendo ad usare un lessico sgradevole e offensivo, la cosiddetta angry rhetoric.

Studi con metodologia epidemiologica su questo effetto del deficit di micronutrienti sono stati condotti soprattutto in Canada, Spagna, Australia e Giappone, a volte in collaborazione con istituti di ricerca statunitensi, e hanno dimostrato che le persone che assumono regolarmente una dieta completa con cibi freschi naturali soffrono molto meno di ansia e depressione di coloro che mangiano il così detto ultra-processed food e il cibo reso appetibile o palatable food da procedimenti industriali o dalla cucina di ristoranti e fast-foods.

Uno studio condotto su 89.000 volontari in Giappone, seguiti per 15 anni, ha rilevato che la tendenza al suicidio di coloro che avevano una dieta mista, con cibi a preparazione industriale, era doppia di quelli che erano a dieta salutare.

Un lavoro condotto in Canada da Olivia K. Loewen e numerosi colleghi coordinati da Paul J. Veugelers su 3436 bambini ha dimostrato che i disturbi mentali dell’adolescenza sono strettamente associati all’alimentazione e allo stile di vita durante tutta l’infanzia. I ricercatori hanno evidenziato la stretta associazione fra salute mentale e dieta completa con cibi freschi e naturali. La dieta mediterranea è stata attualmente adottata in Canada quale raccomandazione sanitaria anche allo scopo di prevenire disturbi mentali con tendenza aggressiva e potenziale danno sociale.

L’irritabilità associata alle cause (stress, frustrazione, ecc.) a agli effetti (inibizione, anedonia, abulia, ecc.) della depressione è stata sperimentalmente trattata in vari studi – e con successo – con la dieta mediterranea; in uno di questi studi un terzo dei pazienti depressi è andato incontro a una remissione del disturbo depressivo nell’arco di 12 settimane.

Gli studi proseguono ma, nell’attesa di conoscere i meccanismi molecolari, cellulari (sinaptici) e dei circuiti neuronici implicati, chi ancora non l’avesse fatto è bene che passi alla dieta mediterranea. [BM&L-Italia news, dicembre 2021].

 

Epilessia: convulsioni e disturbi di memoria possono avere un’origine comune. Deficit di funzionamento del giro dentato, che causano problemi di memoria, posso essere associati alle crisi epilettiche, secondo un nuovo studio. Le anomalie funzionali portano a iper-estinzione, fenomeno riconosciuto all’origine delle crisi. [Cfr. Antoine D. Madar, et al., Journal of Neuroscience 41 (46): 9669-9686, 2021].

 

Autismo: lo screening lipidico dovrebbe essere effettuato in tutti i bambini con ASD: Ricordiamo l’impegno della nostra società scientifica dal 2003 per lo studio diagnostico accurato di tutti i bambini affetti da sindromi ASD (autism spectrum disorder) mediante analisi genetica, valutazione neuroevolutiva (come disturbo pervasivo dello sviluppo) e pediatrica in tutte le branche cliniche rilevanti per i disturbi associati. Infatti, all’inizio del terzo millennio in Italia vi erano ancora scuole di psicologia dell’infanzia che ritenevano i disturbi dello spettro dell’autismo “reazioni psicologiche” e sconsigliavano gli accertamenti medici per “non traumatizzare inutilmente i bambini”. Ora, Elaine Tierney e numerosi colleghi coordinati da Forbes D. Porter, hanno identificato, mediante analisi di steroli e lipidi, ipolipidemia e disturbi delle apolipoproteine nell’autismo associato a deficit del funzionamento adattativo.

Al protocollo diagnostico e di monitoraggio dei bambini che presentano segni di disturbi dello spettro dell’autismo si dovrebbe aggiungere un accurato screening lipidico. [Cfr. Translational Psychiatry 11, 471 – AOP doi: 10.1038/s41398-021-01580-8, 2021].

 

L’uso recente di cannabis causa disturbi estremi della durata del sonno. I cannabinoidi come il tetraidrocannabinolo (THC), contenuto nei prodotti della cannabis (hashish, marijuana, charas), occupando i recettori C1 e C2 cui fisiologicamente si legano gli endocannabinoidi naturali anandamide e 2-diacilglicerolo, disturbano una miriade di regolazioni dei circuiti cerebrali. Fra gli equilibri turbati vi sono quelli alla base della durata del sonno, come ha rilevato uno studio condotto negli USA su un campione NHANES, ossia realizzato nel quadro di un progetto nazionale di salute pubblica costituito dal 2005 al 2018, e in questa analisi rappresentato da volontari di entrambi i sessi di età compresa tra i 20 e i 59 anni. Gli assuntori di cannabis facevano registrare durate del sonno notturni inferiori alle 6 ore o di molto superiori alle 9 ore per periodi protratti. [Fonte: British Medical Journal – lo studio sarà pubblicato su Regional Anesthesia & Pain Medicine].

 

Notule

BM&L-11 dicembre 2021

www.brainmindlife.org

 

 

 

________________________________________________________________________________

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.